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venerdì 28 giugno 2019

Cosa mangiare per dormire meglio

C'è chi soffre di insonnia e chi non riesce a stare a letto per più di 5 ore, e se vi dicessero che la cura è nel cibo? Scoprite i risultati della ricerca dell'Università della Pennysilvania.

Ci sono vari elementi che aiutano a mantenersi in forma e avere un'ottima salute: tra questi, i principali sono il cibo e il sonno. Come sappiamo, un'alimentazione corretta e almeno 8 ore di sonno ogni notte favoriscono il benessere di ciascuno di noi.

Si evince quindi che tra il mangiare e il dormire c'è una stretta correlazione, ma fino ad ora nessuno si era mai interessato a stabilirne il meccanismo: recentemente ci ha pensato la Perelman School of Medicine dell'università della Pennysilvania che ha scoperto che dormiamo come mangiamo. Chi segue una dieta varia tende a dormire tanto e bene, chi mangia sempre le stesse cose e assume tante calorie dorme invece poco.

Ma come è stata condotta questa ricerca? Sono stati presi in analisi i dati del National Health and Nutrition Examination Survey degli anni 2007 e 2008, soffermandosi in particolare sulle abitudini alimentari di tutte le persone, indistintamente dal sesso e dall'età, e sulle quantità di ore di sonno dichiarate da ciascuno.

Sono quindi stati suddivisi in 4 differenti classi in base al sonno: molto breve chi dorme meno di 5 ore a notte, breve chi dorme dalle 5 alle 6 ore a notte, standard chi riesce a dormire le classiche 8 ore e lungo chi addirittura passa più di 8 ore a letto. Combinando queste informazioni con quelle circa il cibo ne è emerso che le prime due tipologie di “dormienti” hanno delle carenze nutritive che vanno colmate per evitare conseguenze negative.

Abbiamo più volte detto quanto fa bene dormire e quanto è importante riuscire a battere l'insonnia, e se il motivo di uno stato di malessere generale è causato proprio dal dormire poco e male sarebbe opportuno rivedere le proprie abitudini alimentari e prendere i giusti accorgimenti. Per esempio, lo studio della Perelman School ha evidenziato che i soggetti del gruppo “breve” e “molto breve” bevono poca acqua, assumono pochi carboidrati, licopene, selenio e vitamina C. Quindi, per iniziare a rilassarsi di più e riuscire a coricarsi serenamente la sera, oltre che rimanere leggeri a cena e favorire il sonno con latticini, avena, semi di lino e banane, sarebbe bene cambiare proprio il menù e la dieta giornaliera, inserendovi meno calorie e più proteine e fibre.




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