Il nome della coccinella deriva dal greco Kokkinòs, termine usato per indicare il colore rosso scarlatto.
E’ proprio questo uno dei motivi per cui pare che questo piccolo insetto porti fortuna: nell’antichità, il rosso era considerato un portafortuna sia in battaglia sia in ambito medico.A questo scopo, i dottori dell’antica Grecia consigliavano ai malati di reumatismi di vestire tuniche di questo colore per poter guarire più in fretta.
In diverse regioni del Sud Italia, la coccinella è legata al culto della Vergine Maria, credenza nata nel Medioevo quando i contadini tedeschi iniziarono ad indicarla come un dono della Madonna, piovuto dal cielo in loro soccorso dopo un’epidemia di afidi che distrusse la maggior parte dei loro raccolti. Essi la ribattezzarono “coleottero della Madonna”, nome che è stato ripreso anche qui in Italia nelle varianti “scarabeo della Madonna” e “gallinella del Signore”. In Gran Bretagna, invece, si chiamano Lady Beetle, dove Lady sta ad indicare il nome della Madonna.
Un altro motivo per cui l’insetto è legato al culto mariano è da attribuirsi anche al colore, che pare fosse lo stesso del mantello della Madre di Cristo.
In realtà, le radici di questa attribuzione divina sono da ricercarsi in tempi molto più antichi: la coccinella fu, infatti, uno dei simboli dell’antica divinità italica Licina (l’equivalente della romana Giunone), signora delle partorienti e della fertilità, ma anche dell’amore, della luce e della bellezza.
Non solo in Europa la coccinella ha connotati divini: in Asia, infatti, non solo è credenza comune che le bestiole abbiano il potere di conoscere tutte le lingue del mondo, ma addirittura che ogni singolo esemplare sia stato benedetto “personalmente” da Dio.
Pare che il santo protettore delle coccinelle sia San Michele Arcangelo, la cui festa (il 29 settembre) coincide con l’inizio dell’autunno, periodo durante il quale diversi insetti iniziano a cercare un posto in cui poter svernare. A tal proposito, un vecchio detto piemontese recita: “La galin-a ‘d San Michel slarga le ale e vola an cel” (La gallina di San Michele – la coccinella – allarga le ali e vola in cielo).
Secondo la simbologia pellerossa, la coccinella è sinonimo di protezione, specie se si stanno affrontando cambiamenti. Di solito, incontrarne una in un periodo in cui si stanno per prendere decisioni importanti, è di buon auspicio, specie quando questo accade fuori stagione. Inoltre, questo piccolo insetto, avrebbe il forte potere di eliminare i pensieri negativi trasformandoli in positivi. Questa credenza è comune anche in Francia, dove si dice che le coccinelle, posandosi su di noi, siano in grado di portar via con se ogni tipo di malattia o malessere interiore.
Per eccellenza, la coccinella portafortuna è quella rossa con sette puntini disegnati sul dorso. Indipendentemente dal colore, secondo la traduzione rurale italiana, se comunque i puntini sono da 7 in su, l’annata del raccolto sarà feconda e fruttuosa; diversamente, ci si aspettiun anno di carestia. I contadini europei hanno comunque sempre ritenuto che le coccinelle portassero bel tempo, e quindi buon auspicio per il futuro raccolto.
Maggiore sarà la fortuna se la coccinella rimarrà posata su di noi il tempo necessario a contare fino a 22. Uccidere una coccinella, più o meno accidentalmente, è invece un segnale nefasto, conviene quindi fare ben attenzione a quando uno di questi piccoli insetti decide di posarsi su di noi o volare verso la nostra direzione.
E a proposito di volo: una tradizione rumena vuole che, mettendo una coccinella sul palmo della propria mano e facendola poi volare via con un soffio esprimendo un desiderio, basterà guardare da che parte volerà la bestiola per capire da quale direzione arriverà la nostra fortuna.
Sempre in Romania, ma anche in altri paesi dell’Europa centrale, si dice che se una coccinella si posi sulla mano di una ragazza nubile, camminandoci sopra per diverso tempo, entro un anno questa si sposerà.
A Bruxelles le giovani spose devono stare attente alle coccinelle: coloro che si metteranno a contare i puntini presenti sul loro dorso, avranno tanti figli quanti i puntini avvistati.
Fonte:ciresell.blog.tiscali.it
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